lunedì 22 novembre 2010

La Scuola Grande dei Carmini


Gianbattista Tiepolo: "Madonna del Carmelo
che consegna lo scapolare al beato Simone Stock"
L'edificio fu fatto erigere nel 1594 dalla Confraternita dei Carmini, fondata a devozione della Vergine del Carmelo; la Scuola Grande di Santa Maria del Carmelo (più popolarmente "Scuola Grande dei Carmini") è l'ultima delle otto "Scuole Grandi" esisten­ti in Venezia alla caduta della Repubblica, sia con riferimento alla data di fondazione che a quella di riconoscimento del titolo di  “Grande”. Infatti al nucleo antico costituito dalle prime sei Scuole Grandi, l'ultima ad essere riconosciuta «scola magna» dal Consiglio dei Dieci fu la Scuola dei Carmini nel 1767.     
La facciata (1668-1670) è stata attribuita a Baldassarre Longhena e all'interno si conservano tele di Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 – Madrid, 1770), che tra il 1739 e il 1749 decorò il soffitto della Sala del Capitolo, diviso in nove comparti: al centro la maestosa tela: "Madonna del Carmelo che consegna lo scapolare al beato Simone Stock", ai quattro angoli le Allegorie delle virtù e gli Angeli in volo.

G.B.Tiepolo: Pazienza Innocenza e Castità.






G.B.Tiepolo: Fede Speranza e Carità.


 




 

G.B.Tiepolo: Prudenza Sincerità e Temperanza.

  
G.B.Tiepolo: Fortezza e Giustizia.



La Saletta dell'Archivio è rivestita di massicci dossali, il soffitto contiene tele del pittore tiepolesco Giustino Menescardi. Importante il dipinto di Giovanni Battista Piazzetta Giuditta e Oloferne.

venerdì 12 novembre 2010

Jean-Léon Gérôme (1824-1904) - Il mito di Pigmalione e Galatea



Pigmalione (dal greco pygmaios, nano), re di Cipro, secondo Arnobio (Adversus nationes, VI, 22), si sarebbe innamorato di una statua della dea Afrodite.
Arnobio, scrittore convertitosi al cristianesimo alla fine del III secolo, nel riprendere il mito di Pigmalione mira semplicemente a polemizzare con la mitologia pagana e a ridicolizzare il culto degli idoli. Tuttavia il precedente racconto di Ovidio (Le metamorfosi, X, 243), ha un significato più complesso: Pigmalione, re di Cipro, era anche uno scultore e aveva modellato una statua femminile, nuda e d’avorio, che egli stesso aveva chiamato Galatea (dal greco gala, galaktos, latte), della quale si era innamorato considerandola, come tutti gli innamorati, il proprio ideale femminile, superiore a qualunque donna, anche in carne e ossa, tanto da dormire accanto ad essa sperando che un giorno si animasse.
A questo scopo, nel periodo delle feste rituali in onore di Afrodite, Pigmalione si recò al tempio della dea, pregandola di concedergli per sposa l’essere creato dalle sue mani, rendendola una creatura umana: la dea acconsentì. Egli stesso vide la statua animarsi lentamente, respirare e aprire gli occhi.
Pigmalione e Galatea si sposarono ed ebbero un figlio di nome Pafo, che fu poi nome di una città di Cipro, famosa per un tempio dedicato alla dea dell’amore e altro nome della stessa Afrodite.
Ovidio descrisse così, secondo il tema del suo scritto, la metamorfosi di un essere inanimato, ma alla base del mito non vi è, come credeva Arnobio, la banale adorazione di un idolo, ma la dedizione dell’artista al prodotto della sua arte che si spinge fino alla immedesimazione e al congiungimento con esso, ottenuto attraverso la ricerca di Afrodite, cioè della bellezza e dell’amore.

martedì 9 novembre 2010

La Palazzina di Caccia di Stupinigi




[Piccola sintesi della Palazzina di Stupinigi in previsione delle Olimpiadi. Buona lettura!]

La Palazzina di caccia di Stupinigi è un'opera di Filippo Juvarra ed è situata nella località di Stupinigi (comune di Nichelino), alla periferia sud-occidentale di Torino.

Fu costruita nel 1731 sotto
il regno di Carlo Emanuele III ma la costruzione venne ampliata durante i regni di Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III con il contributo di altri architetti, tra i quali Prunotto, Bo e Alfieri.
Nel 1740 furono aggiunte altre due ali, ospitanti le scuderie e le rimesse agricole.
Dal 1919 la palazzina di Stupinigi ospita il Museo di arte e ammobiliamento, riunendo al suo interno molti mobili provenienti dalle residenze sabaude.
La palazzina ospita periodicamente mostre d'arte di livello internazionale.

Struttura

La pianta è a quattro bracci a croce di Sant’Andrea.
Bellissimo il giardino e affascinante il lungo viale che conduce alla palazzina, arrivando da Torino, fiancheggiato da cascine e scuderie.
Il nucleo centrale è costituito da un grande salone centrale a pianta ovale e a doppia altezza da cui partono quattro bracci più bassi: in essi sono situati gli appartamenti reali e quelli per gli ospiti.
Inoltre il salone è dotato di balconate ad andamento "concavo-convesso", sormontato dalla statua del "Cervo", opera di Francesco Ladatte.
L'interno è in Rococò italiano, costituito da materiali preziosi come lacche, porcellane, stucchi dorati e specchi.
Nel complesso sono presenti 137 camere e 17 gallerie, inoltre la costruzione si protende anteriormente racchiudendo un vasto cortile ottagonale, su cui si affacciano gli edifici di servizio.

Il Salone

Il salone, cuore della palazzina, presenta un grande affresco sulla volta, raffigurante il Trionfo di Diana, la dea della caccia.
Inoltre vi sono trentasei ventole in legno con teste di cervo che danno sfoggio di sé sulle pareti della sala e gli intarsi in legno dorato della balaustra.
Da segnalare, ancora, i quattro busti in marmo che sovrastano altrettanti ingressi al salone.

Anticamera della Regina

L' Anticamera della Regina è una delle quattro sale che si affacciano sul salone centrale della palazzina e venne affrescata tra il 1733 e il 1734 dal pittore Giovanni Battista Crosato.
In questa anticamera si trovano quattro tele ovali raffiguranti principesse di casa Savoia.

Anticamera del Re

L' Anticamera del Re venne affidata, come del resto altre ale della palazzina, alla supervisione di Giovanni Tommaso Prunotto.
La mobilia presente è in stile Luigi XV e Luigi XVI; di particolare pregio i sovraporte e le decorazioni su di esse, con tele di Pietro Domenico Olivero.

Sala degli Scudieri

Anch'essa, come le precedenti anticamere descritte, collegata al salone principale della palazzina, la Sala degli Scudieri fu uno dei primi ambienti della struttura ad essere affrescata, nel 1733.
In questa sala sono presenti scene di caccia nelle residenze sabaude.

Anticappella

Cappella dedicata a Sant'Uberto o, meglio appunto, anticappella, in relazione al vero e proprio spazio religioso realizzato dietro la parete maggiore.

Sala del Bonzanigo

La Sala di Bonzanigo è divenuta celebre per lo stipo (armadio di piccole dimensioni usato per custodire valori e carteggi importanti che in questo caso fungeva da libreria e scrivania) realizzato appunto dal Bonzanigo.
A staccare dal barocco delle decorazioni è la mobilia, in stile classicista, tra cui spicca la specchiera che incastona un ritratto ovale raffigurante Giuseppe Placido di Savoia, conte di Moriana.

Galleria dei ritratti

Ciò che oggi viene denominato come "galleria dei ritratti", un tempo era la sala adibita a scuderia.
Ai lati sono disposti cinquantaquattro tele raffiguranti membri della casa regnante.

Il giardino e il parco

Il complesso è inserito all'interno di un vastissimo giardino geometrico con un continuo succedersi di aiuole e viali: il parco circostante, delimitato da un muro di cinta ed intersecato da lunghi viali, fu progettato dal giardiniere francese Michael Benard nel 1740.
Nel 1992 è stato istituito il Parco naturale di Stupinigi, che si estende per quasi 1.700 ettari ed ha una discreta varietà faunistica.

Curiosità

  • Gli esterni della Palazzina di caccia di Stupinigi hanno ospitato tutte le puntate della 27ª edizione di Giochi senza frontiere
  • La palazzina ha ospitato le riprese di alcune scene delle fiction Mediaset "Elisa di Rivombrosa".
  • Nell'Ottocento la palazzina ospitò per diversi anni un elefante indiano maschio.L'elefante Fritz divenne famoso, ma dopo qualche anno impazzì e incominciò a distruggere ciò che lo circondava (i segni sono ancora visibili sulle parti in legno).L'elefante venne abbattuto e donato al museo zoologico dell'università di Torino.Attualmente è in mostra presso il Museo regionale di scienze naturali di Torino.

giovedì 4 novembre 2010

Psichedelia


Cosa è la psichedelia?
Psichedelico significa al di sopra dell'identità.
Uno stato mentale caratterizzato da una intensificazione della percezione sensoriale
talvolta accompagnata da distorsione della realtà, allucinazioni, intensa sensazione di felicità o al contrario di disperazione.

Uno degli asrtisti psichedelici che adoro è Elzo Burt.

Vi propongo alcuni suoi lavori